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Archeologia virtuale in SecondLife / OpenSimulator vista dagli esperti…

Sono sempre molto interessato a tutto ciò che è cultura virtuale, ed ecco che stamane nella casella di posta elettronica mi appare un bellissimo regalo: è uscito il numero di Aprile 2013 del “Giornale di Ricerca sui Mondi Virtuali” http://jvwresearch.org/. L’ultimo numero si intitola “Assemblare il metaverso”, e uno degli articoli è per l’appunto “Archeologia Virtuale in SecondLife e in OpenSimulator” http://journals.tdl.org/jvwr/index.php/jvwr/article/view/7047 a cura di Luís Miguel Sequeira, Leonel Caseiro Morgado.

Leggendolo ho sentito il bisogno di divulgarne il contenuto, anche perchè questa ottima lettura mi ha dato la possibilità di intraprendere unennesimo cammino tematico di esplorazione dei mondi virtuali, scoprendo o riscoprendo luoghi importanti.

Ecco un piccolo riassunto per coloro che non riescono a leggerlo in inglese. Gli autori portoghesi cercano di spiegare le varie categorie di Archeologia Virtuale con diversi esempi e per ognuna cercando di spiegare il perchè e i vantaggi che un uso intelligente dei mondi virtuali possano avere per gli esperti del settore.

Riepilogo

Partiamo dalla definizione. Si considera archeologia virtuale lo sforzo di “catturare” e preservare informazioni di luoghi particolarmente importanti, cosiddetti  “Patrimonio dell’Umanità”, creare dei modelli e  mostrarli al pubblico.

L’importanza di SecondLife e di OpenSim in questo contesto è che per la prima volta dalla nascita degli strumenti di rappresentazione 3D hanno consentito anche a dilettanti e non solo a guru tecnologici esperti di poter rappresentare direttamente i modelli “in tempo reale” e senza appunto dover per forza utilizzare superesperti. Gli archeologi si sono potuti quindi cimentare da soli realizzando delle rappresentazioni 3D altrimenti costosissime o quasi impossibili nel mondo “reale”.

Gli archeologi si sono accorti che era possibile ottenere un notevole effetto di accuratezza storica/spaziale con modelli a basso numero di poligoni  (vedasi il progetto Rome Reborn ottenuto disponendo dei semplici poligoni su Google Earth) http://www.romereborn.virginia.edu/

Il problema di questo tipo di ricerche è che il risultato non è facilmente fruibile se non in maniera indiretta (video/foto) e non è interattivo per il pubblico. Da qui si capisce il valore enorme dei mondi virtuali dove il contenuto è generato dagli utenti e in particolare nel nostro caso SecondLife o OpenSimulator.

Parlando però di Archeologia Virtuale dobbiamo elencarne alcune “specializzazioni” e in particolare:

Cyber Archeologia

Questa è una interessante e notevole sezione in cui si cerca di preservare come Patrimonio dell’Umanità anche i costrutti virtuali: edifici, opere e fatti storici che sono stati creati soltanto nel mondo parallelo di SecondLife o di OpenSim. Partendo dalle analisi antropologiche di Boelstorff (Coming of Age in SecondLife di cui avevo già scritto alcuni appunti qui https://virtualworldsmagazine.wordpress.com/2012/09/02/antropologia-virtuale-e-il-mito-di-prometeo-cosa-centrano-con-i-mondi-virtuali/), e in particolare con riferimento ad un articolo di Harrison (Excavating SecondLife : CyberArcheologies, Heritage and Virtual Communities http://ebookbrowse.com/excavating-second-life-revised-pdf-d45624858 da cui si ricava che questo particolare “gioco” apparentemente fine a se stesso in realtà segue delle regole molto simili agli equivalenti reali. Per cui usando le parole di Harrison “il ruolo della Cyber Archeologia non è soltanto di studiare la tecnologia con cui sono creati gli oggetti ma gli oggetti stessi che sono creati all’interno del cyber-spazio”. Ciò che viene preservato è qualcosa utilizzato dalle varie comunità virtuali per costruire i propri miti. Esempi di cyber archeologia li trovate ad esempio in questo mio articolo

Archeologia Virtuale fatta da non Professionisti

Vista la relativa facilità “costruttiva” ci sono moltissime persone dilettanti che ogni giorno si preoccupano di costruire delle virtualità più o meno realistiche e più o meno aderenti a realtà storiche effettive. Questi entusiasti costruiscono intere isole con ricostruzioni di paesaggi storici, ma anche di ambientazioni tratte da film, romanzi o miti. Per lo più l’intento è quello di usarle per “viverci dentro” allo scopo di fare giochi di ruolo RPG. Uno degli esempi più emblematici di questo genere è costituito dalle isole costituenti il cosiddetto Regno di Caledonia in SecondLife dove si accosta la ricostruzione storica del periodo vittoriano di fine XIX secolo con il cosiddetto SteamPunk in cui si suppone che siano state fatte delle scoperte tecnologiche ma tutte adattate esteticamente ai modelli visuali di quel periodo. (cfr. http://secondlife.com/destination/caledon , http://secondlife.wikia.com/wiki/Independent_State_of_Caledon ma anche il loro sito web http://www.steamlands.com/wiki/Independent_State_of_Caledon

Per un esempio invece di archeologia virtuale fatta non per un gioco di ruolo citiamo CDS: Confederazione dei Simulatori Democratici che illustra una interessante mistura di architettura Romana, Bavarese/Alpina e medievale: http://portal.slcds.info/#6

Musei virtuali Archeologici

Questa terza categoria è senz’altro più “standard”, e i musei vengono costruiti di solito in modo molto simili (anche se con molte possibilità in più) ai musei “reali”. Come questi condividono di solito una relativa “noiosità” intrinseca. In molti casi tuttavia i musei oltre che mostrare materiali statici e dei riferimenti multimediali (video, immagini, modelli con suoni ecc), possono vantare una interattività inusitata, consentendo ai visitatori di viaggiare, esplorare e sperimentare direttamente alcune caratteristiche. In alcuni casi la realtà stessa del museo può essere liberamente ricostruita a seconda di tasti premuti dal visitatore, come ad esempio la ricostruzione in tempo reale di edifici in vari momenti storici.

Alcuni studi hanno dimostrato che i musei virtuali di questo tipo attraggono molto di più delle controparti reali. Le persone sono più disponibili a visitare installazioni virtuali ed eventualmente a proseguire poi l’esplorazione anche nella realtà. Alcuni esempi di musei virtuali è il Museo Internazionale di Astronavi http://secondlife.com/destination/25

Archeologia Virtuale Interattiva

Abbiamo visto che l’elemento fondamentale dei mondi virtuali è il loro dinamismo ed interattività, il fatto cioè che l’esperto non debba studiare le cose a tavolino e che poi le commissioni ad un esperto che le modella e le concretizza dopo un certo quantitativo di tempo. L’archeologo può costruirsi “da solo” la propria scena archeologica e farlo mentre sono presenti altre persone ed altri archeologi che possono discutere e modificare la sua ricostruzione con contributi originali ed importanti. Si è visto ad esempio che ricostruendo delle città storiche e osservando come i colori e le ombre offerte dal sole virtuale di SecondLife abbiano potuto aggiungere importanti informazioni su come la ricostruzione potesse essere più realistica e come alcune ricostruzioni di dipinti o di documenti storici fossero in realtà sbagliate perchè arricchivano di elementi falsi la realtà.

Lisbona prima del terremoto del 1755

Uno dei progetti più significativi in questo senso è la ricostruzione della città di Lisbona prima del terremoto del 1755 a seguito del quale era stat ricostruita in modo completamente differente. Il progetto era stato inizialmente realizzato in SecondLife ma poi si è trasferito in Kitely (OpenSimulator). Lo potete trovare qui: http://lisbon-pre-1755-earthquake.org/ per entrare utilizzando l’identità facebook (e un viewer abilitato ad entrare in OpenSim come Phoenix, Firestorm OS o altri simili) http://www.kitely.com/virtual-world/Jeff-Bush/Lisbon-1755

 Sydenham Crystal Palace con Pompeii

in SecondLife dove l’università di bristol ha ricostruito la città di Pompei così come era stata mostrata nell’esposizione di Londra del 1854.

http://sydenhamcrystalpalace.wordpress.com/

http://secondlife.com/destination/sydenham-crystal-palace

Theatron 3 (inattivo)

Altro progetto ormai abbandonato in SecondLife è stato il Theatron 3 project il cui scopo era la ricostruzione di alcuni dei più interessanti teatri storici. http://cms.cch.kcl.ac.uk/theatron/index.php?id=88

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